Qual è la differenza tra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta?
Lo psicologo è laureato in Psicologia ed è iscritto all’Albo degli Psicologi dopo uno
specifico tirocinio post lauream e l’esame di Stato. Può effettuare colloqui clinici e somministrare test per la diagnosi di personalità.
Lo psichiatra è laureato in Medicina e specializzato in Psichiatria. In genere somministra psicofarmaci.
Lo psicoterapeuta è laureato in Psicologia o Medicina e specializzato in Psicoterapia. Effettua psicoterapie per un cambiamento profondo della personalità.
Quali forme di malessere possono essere trattate in una psicoterapia?
Le forme che la persona sente come segno del proprio malessere interiore e
relazionale. Si può vivere un senso profondo di vuoto, di tristezza e solitudine, di
impotenza e disperazione, di ansia e panico, di paura, di angoscia. Si possono
verificare problemi nel sonno, difficoltà relazionali, problemi sessuali e alimentari, disturbi psicosomatici e legati alle dipendenze.
Maggiori dettagli si possono trovare nell'approfondimento Depressione, ansia, fobie e altre forme del malessere psicologico, a cura di Enrico de Sanctis.
Junghiano o freudiano?
Molti anni fa, durante la mia formazione, un amico e collega mi disse che non era così importante scegliere lo psicoterapeuta in base al suo orientamento teorico, ma alla sua capacità di relazionarsi con il paziente, di conoscere la vita e di ricercarne il senso ogni giorno. Questo discorso mi colpì particolarmente perché recuperava l'artigianalità di un mestiere umano contro l'imperante tecnicismo dei nostri tempi.
Esistono molti tipi di intervento, qual è il più adatto per me?
Attraverso la consultazione psicologica si individua il modo migliore per aiutare il paziente. Il suo malessere e i suoi dubbi, le sua aspettative e le sue motivazioni saranno elementi centrali di approfondimento per stabilire l’intervento più adatto.
I ricordi sono importanti, dovrò parlare della mia infanzia?
Senz’altro l’infanzia e il passato sono parte integrante di ognuno di noi. E uno dei problemi consiste nel fatto che il passato, che si vorrebbe tanto dimenticare, è molto presente e non lascia spazio a nuovi progetti. Tuttavia, durante una seduta di psicoterapia, il paziente è libero di scegliere di cosa parlare, non ci sono obblighi.
Nella psicoterapia si usa il lettino?
La psicoterapia individuale, nel mio orientamento che è analitico, prevede l'uso del lettino sì. È una possibilità che il paziente può liberamente scegliere.
Lo psicoterapeuta mi darà dei compiti a casa, mi dirà come devo vivere?
No, non vengono dati compiti né lo psicoterapeuta può sapere quale sia il modo giusto di vivere per una persona. La funzione dello psicoterapeuta è di aiutare il paziente a riconoscere le proprie emozioni, a sviluppare le sue capacità intuitive, le sue potenzialità, la sua soggettività. È il paziente a diventare autore della sua vita, capace di scegliere il tipo di vita che ritiene più giusto per sé, progettandola a partire dai suoi bisogni e dalle sue emozioni.
Quanto dura una seduta di psicoterapia?
La seduta individuale dura 50 minuti.
La seduta di coppia dura 1 ora e 15 minuti.
La seduta di gruppo dura 2 ore e 30 minuti.
Qual è la frequenza delle sedute di una psicoterapia?
È un accordo che si stabilisce tra paziente e terapeuta, in base al ritmo più giusto che ogni persona sente perché ci sia continuità. Consiglio comunque almeno una o due sedute a settimana.
Quanto dura nel complesso una psicoterapia?
Dopo molti anni di esperienza, il buon senso mi ha insegnato che non è possibile stabilire in anticipo un numero prefissato di sedute. Chi lo fa, a mio parere, appartiene a un circuito commerciale, oggi molto in voga, che promette una falsa idea di benessere al solo scopo di vendere un prodotto. Ogni giorno lotto contro questa idea illusoria e ingannevole, che purtroppo è ormai sempre più radicata, che un cambiamento possa avvenire senza sforzi e velocemente. Questo non vuol dire che una psicoterapia debba durare all’infinito. I cambiamenti dipendono da numerosi fattori che sono differenti da soggetto a soggetto. Ci sono alcuni casi in cui il paziente sente di avere risolto in breve tempo la situazione critica e ritiene di poter proseguire da solo la sua vita. Ci sono altri casi in cui il paziente desidera approfondire aspetti di sé e trasformarli alla radice, per cui è richiesto necessariamente un tempo maggiore.